SLRVLTN Diciannove Uno Ventuno è stato l’ultimo episodio dell’Era Trump ed è andato in onda su Radio Milano International ed è ora disponibile on demand qui sotto.
Se scorri trovi anche la playlist (che da noi si chiama SNDTRCK e gli appunti che da noi si chiamano #fuoriSLRVLTN). Quella dei nomi è una cosa che ovviamente facciamo per fingere di darci un tono.
CLIFF BEACH – Sunday Morning
J BROWN – Vibe
NAO, ADEKUNLE GOLD – Antidote
THE GROUP FIRE – More Than Friends
D’ANGELO, AMERIGO GAZAWAY – Devil’s Pie
JARROD LAWSON – Love Isn’t Always Enough
DON BLACKMAN – Holding You, Loving You
TREY GRAVES – X.
ASIAHN – My World
GABRIELS – Love And Hate In A Different Time
OTIS JUNIOR, DR DUNDIFF – Rising With It
ISAAC ZALE, JENGI – Thru The Glass
JAE STEPHENS, THEY. – What You Need
FAWAZ – The One
GALLANT – Comeback.
La copertina della settimana in tutta la sua gloria la puoi vedere sull’Instagram di SLRVLTN.
C’è Asiahn che pubblica il debutto su Motown dopo due EP da indipendente.
Continua quindi la storia della leggendaria etichetta di Detroit che ci ha regalato tanta bellissima musica anche se i suoi suoni di oggi sono ben lontani da quelli di Smokey Robinson e in mezzo di gente ne è passata un sacco (come di dischi, va detto) e ha lasciato tracce immortali.
Copertina contesa anche da Gabriels perché il loro progetto è una cosa bellissima.
Se ti limiti alla musica alla fine ti sembra uno dei progetti di rinnovamento del soul classico, ma se solo vai un attimo all’interno del discorso cambia tutto.
Come al solito, la SNDTRCK è composta dalle mie scelte oltre a quelle di Luca e Simone. Ed è stato proprio Simone a portare questo disco.
Simone, quello che se ne intende.
A dargli supporto c’è un inconsapevole Filippo Fenara che sul suo blog qualche settimana fa ha scritto una cosa che mi trova d’accordo su questo progetto.
La puoi trovare qui oppure se hai fretta puoi iniziare ad ascoltare tutto l’EP da Bandcamp:
SLRVLTN Quindici Dodici Venti ha suonato sui 98.2 FM di Radio Milano International, in DAB+ e in streaming. Ora disponibile on demand:
SLRVLTN Quindici Dodici Venti #SNDTRCK
La soundtrack ha spaziato, come al solito, fra l’oggi dei quattro punti cardinali di soul, funk, rnb e hip-hop con qualche sguardo rivolto alla storia.
JARROD LAWSON – Why Don’t You Call Me Baby Anymore
SG LEWIS, RHYE – Time
SAMM HENSHAW – All Good
MARC E. BASSY, BUDDY – Cold
ERICK THE ARCHITECT, LOYLE CARNER, FARR – Let It Go
IAN ISIAH – N.U.T.S.
MICHAEL JACKSON – P.Y.T.
ELHAE, RICK ROSS – Fun Fact
JAKE ISAAC – Eyes For You
RAAHIIM – Twos
KIRBY, D SMOKE – Superpowers
CHANNEL TRES, TYLER THE CREATOR – Fuego
KID CUDI – Mr Solo Dolo III
BRANDY – Borderline
MELII, 6LACK – You Ain’t Worth It
DONNY HATHAWAY – This Christmas
Gli acronimi. Come C.R.E.A.M. oppure Y.M.C.A. e questa volta N.U.T.S.
Ho accennato durante la puntata al video, alla trasgressione, alla volontà di annullare le barriere, le etichette, i generi, il maschio e la femmina, il bianco e il nero.
In un certo senso un inno alla libertà. Quella di essere sé stessi da una parte e quella di accettare l’altro per quello che è, per come esprime sé stesso.
Una prospettiva che in un certo modo si rifà al sotto testo della disco music prima, delle feste al Loft di New York e poi ancora nei club di Chicago che sono stati la culla della musica house.
Oggi si parla di omofobia, di razzismo, di conformare tutto a uno schema lineare dove ci sono il bene e il male nettamente separati da… un punto di vista.
Oppure di vivere la vita con un sorriso per tutti, imparando anche ad accettare nelle proprie esistenze coloro i quali arrivano soltanto per donare amore.
PS: non l’ho sottolineato, ma lui l’ho conosciuto attraverso la collaborazione con Blood Orange
SLRVLTN Tre Undici Venti è andato in onda su Radio Milano International.
Cambio di canale (Radio Milano International ora ha tre canali radio) e cambio di orario per chi segue il viaggio nella musica black tra i quattro punti cardinali Soul, Funk, RnB e Hip-Hop. Non cambia però la sostanza.
Anzi, da questa volta e per cinque settimane c’è una copia di Soul To Soul, l’Opera (così è ormai intesa) di Alberto Castelli (l’Autore) alla mail più veloce del web.
Per cinque settimane un ascoltatore può ricevere a casa (tipo Natale in anticipo) una copia del libro insieme a un messaggio dell’Autore perché Alberto Castelli è un capo e spedisce direttamente l’Opera al primo che via mail ci invia il titolo di una particolare canzone, presa dalle storie di musica vera, che suoniamo alla radio.
Non stiamo nemmeno a dirtelo quanto sia bello il libro e quindi di allenarti per fare bella figura quando scatta “il verde”. Buona fortuna!
Ah fa fede il “timbro postale”.
Questa settimana, ad esempio, è stato il turno di Al Green e della sua ‘Here I Am’.
Qui sotto, insieme a tutte le altre nella playlist.
Steffen Morrison • Soul Revolution
Jonas & The Scratch Professor • Pick Me Up (Remix)
Al Green • Here I Am
Busta Rhymes, Kendrick Lamar • Look Over Your Shoulder
Omarion, Wale • Mutual
Rejjie Snow, Snoh Aalegra, Cam O’bi • Mirrors
Arlo Parks • Green Eyes
Gary Beals • Tryna Be There
Jarrod Lawson • Universal Chord
Stevan • No More Regrets
Vwillz • Losing Myself
The Weekend • Too Late
Sam Henshaw • Thoughts And Prayers
Ty Dolla $ign, Big Sean • Tyrone 2021
Erykah Badu • Tyrone
La black music, questa sola unica grande storia.
Prendi ad esempio Ty Dolla $ign che nel 2020 fa un salto indietro fino al disco dal vivo di Erykah Badu oppure a Busta Rhymes che cala un asso andando a riprendere ‘I’ll Be There’ dei Jacksons Five.
In maniera molto semplice è questo quello che sta alla base di SLRVLTN, anche di questa SLRVLTN Tre Undici Venti.
Un canovaccio che ha mille fili, alcuni annodati fra di loro, che rappresentano la stessa materia plasmata dal tempo, dai luoghi e dalle situazioni.
La materia che è la storia degli uomini che viene raccontata attraverso musica e parole, ma che è quella storia che si chiama blackness e di cui ci ha raccontato anche Carlo Babando qui.
La settimana prossima ne raccontiamo altra, se ti va.
SLRVLTN Ventidue Nove Venti è andato in onda su Radio Milano International New Vibes e lo puoi ascoltare quando vuoi da qui:
Myles Sanko • Freedom Is You
Jarrod Lawson • Be The Change
Alicia Keys • Authors Of Forever
Usher • Bad Habits
RL • Get 2 U
Prince • The Everlasting Now
SAULT • Son Shine
Dj Jazzy Jeff, Eric Roberson, Kaidi Tatham • Cancel 2020
Badge And Talkalot, Georgia Ann Muldrow • The Situation (Kaidi Tatham Remix)
Denis First, Curtis Richa • Do You
JAHKOY • Exes & Summer Flings
Xavier Omär, Jae Stephens • All Our Time
Spillage Village • Baptize
The Roots, John Legend • The Fire
Mysie • Bones
Questa volta in SLRVLTN Ventidue Nove Venti agli appunti sostituiamo le immagini.
Due video che hanno accompagnato la playlist, due diverse rappresentazioni della musica e due universi completamente differenti.
Il primo è stato realizzato con la regia dello stesso artista, parliamo di Myles Sanko, che anticipa il nuovo album in uscita la prossima primavera con il primo dei singoli di antipasto. Un cambio di suono, una direzione nuova che ci ha appassionato: l’idea alla base è quella di aver preso tutto quanto è stato espresso dal suo primo disco, “Born In Black And White” ed esteso attraverso i capitoli di “Forever Dreaming” e di “Just Being Me” e presentarlo sotto una nuova luce. Mettendo insieme le anime della cifra artistica di Myles Sanko e aggiungendo per la prima volta qui un coro a sostegno delle composizioni. Figurativamente un battesimo, una rinascita, la sua, grazie alla musica che rappresenta la sua vera libertà.
Il secondo è l’Hip-hop di Atlanta, quello rappresentato da Spillage Village ossia JID & Earthgang.
Baptize è una canzone ostica, apparentemente, il suono è caos, il testo è apocalisse. Apparentemente perché ‘Baptize’ è allegoria, è metafora, è colmo di riferimenti religiosi (e per questo lo abbiamo agganciato a ‘The Fire’ di Roots con John Legend) tanto che il video stesso parte da una foresta e si sposta in una chiesa, con tre predicatori in tre universi completamente diversi tra di loro per descrivere il senso apocalittico del 2020 che ha riservato parecchie preoccupazioni (non che ora si sia minimamente dato una calmata, beninteso) a tutti noi.
Il testo intero lo trovi qui, ma è possibile che già guardare il video possa togliere ogni dubbio su cosa ci si possa aspettare da Spillgion (la religione degli Spillage Village), l’album che sarà fuori dal Venticinque settembre.